Rotary Club Ferrara Est ha portato alla “Città del Ragazzo” una produzione teatrale di Ferrara Off
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Da Organizzatori
Ieri mattina (venerdì 19 maggio) presso l’aula magna del Centro Studi Don Calabria, “Città del Ragazzo” è andato in scena lo spettacolo “Ma cosa mi balena in mente?” ideato da Margherita Mauro, diretto da Giulio Costa e prodotto dal Teatro Ferrara Off. Due repliche, una rivolta agli utenti del Centro Perez (adulti con disabilità acquisita) e della Cooperativa 81 (persone con disabilità congenita), una seconda per gli studenti delle classi del Settore Meccanico, Amministrativo-Segretariale e del Punto Vendita. L’evento, voluto e sostenuto da Rotary Club Ferrara Est alla presenza del Presidente Michele Poccianti e del Presidente incoming Luciano Lazzari, mira a convalidare l’importanza terapeutica ed educativa che l’ente, diretto da Giuseppe Sarti, attribuisce al teatro – che rientra nel percorso formativo – sollecitare convivenza e relazioni, con le potenzialità espressive annesse. Obiettivi, questi, affini alla missione del Rotary che, attraverso le proprie attività di servizio, mira ad elevare la qualità della vita, diffondere un maggior rispetto della dignità umana e promuovere uno spirito di maggiore comprensione reciproca.
Sulla scena della “Città del Ragazzo” tre giovani attori cresciuti a Ferrara Off, già allievi del corso di recitazione per adolescenti condotto da Marco Sgarbi: Matilde Buzzoni, Giacomo Vaccari, Penelope Volinia. Affatto casuale il contenuto del testo in cui i tre protagonisti hanno confrontato il proprio modo di esistere con quello delle balene. Così, prendendo spunto dalle diverse specie di cetacei presenti negli alti mari e dalla loro evoluzione, hanno intrapreso un percorso di indugi e scoperte che li ha portati a realizzare che sono necessari milioni di anni di pazienza, coraggio e tentativi sbagliati, prima di trovare il proprio posto nel mondo.
Tanti e appassionati gli applausi che hanno accompagnato i tre attori, anche a scena aperta, così come molto partecipato e divertito è stato il dibattito finale, dopo entrambe le rappresentazioni, tra pubblico, regista e i tre giovani interpreti appena ventenni, coetanei di molti spettatori presenti in sala.
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