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Da Hera

Cresce di oltre 14 punti percentuali nel quartiere coinvolto dalla riorganizzazione sperimentale. E a luglio parte la fase due
Raccolta differenziata al 70%, in crescita di oltre 14 punti percentuali, 3.000 le famiglie e attività contattate per informazioni e per la consegna diretta dei materiali per utilizzare i nuovi servizi di raccolta, 44 le isole ecologiche riorganizzate e dotate di cassonetti con l’indifferenziato con calotta, 6 i mesi di sperimentazione.
Questi sono solo alcuni dei numeri che caratterizzano la prima fase della riorganizzazione dei servizi di raccolta rifiuti a Ferrara, promossa dall’Amministrazione comunale in collaborazione con Hera, che ha coinvolto nei mesi scorsi frazione di Pontelagoscuro (per oltre 6.000 cittadini) e che proseguirà dal mese di Luglio, coinvolgendo, per prime, le zone sud e nord-ovest di Ferrara per poi estendersi a tutto il comune.
Martedì 16 maggio, alle ore 18 presso il Teatro del Centro di Promozione Sociale Il Quadrifoglio, in viale Savonuzzi 54 a Pontelagoscuro, si svolgerà un incontro pubblico con i cittadini per illustrare i primi risultati del nuovo sistema di raccolta rifiuti.
Grande collaborazione e impegno da parte della cittadinanza
La raccolta differenziata a Pontelagoscuro è passata da 56,6% del 2016 (media comunale) a oltre il 70% di aprile 2017, un risultato ottenuto grazie alla disponibilità e collaborazione dei cittadini e delle attività produttive e commerciali, ingredienti fondamentali per la buona riuscita del progetto. Se il trend si confermerà anche nei prossimi mesi, è ipotizzabile, con il progetto a regime, il pieno raggiungimento, nel territorio comunale, dell’obiettivo previsto dalla normativa regionale (70%).
A Pontelagoscuro la sperimentazione ha dato un forte impulso alla raccolta differenziata che ha registrato punte di eccellenza: + 105% per la plastica e + 92% per la carta, mentre il rifiuto indifferenziato ha avuto una riduzione del – 38%. I quantitativi di rifiuto indifferenziato includono una stima del fenomeno della migrazione dei rifiuti. Infatti, da un lato la chiusura dei cassonetti ha limitato la storica importazione da fuori comune, dall’altro sono stati registrati e stimati incrementi dei conferimenti nei quartieri limitrofi.
Affiancamento dei cittadini con l’informazione e la presenza a Pontelagoscuro
Una informazione costante sul sistema ha affiancato l’avvio della sperimentazione a Pontelagoscuro, sostenendo l’impegno dei cittadini in questo nuovo processo con 4.000 dépliant distribuiti e con 6.000 lettere esplicative inviate ai cittadini e alle attività coinvolti. Sportelli informativi con distribuzione delle tessere ambientali (Carta Smeraldo) sono stati allestiti presso la sala Nemesio Orsatti, dal 17 ottobre al 12 novembre totalizzando 222 ore di apertura e oltre 2.500 cittadini serviti. Inoltre è stato attivato, per due mattine alla settimana, un punto di distribuzione fisso presso la stazione ecologica di via Diana. Presso l’eco sportello era stato predisposto uno sportello TARI, presidiato dal Comune, che ha registrato complessivamente 166 accessi. Sono state inoltre realizzate 3 serate informative (più di 800 partecipanti) e un banchetto informativo durante la fiera di Pontelagoscuro (900 contatti) dove è stato possibile provare i nuovi cassonetti e trovare personale esperto a cui rivolgersi in caso di dubbio.
La creazione di un percorso partecipato con la comunità locale
L’avvio del nuovo sistema di raccolta è stato affiancato da “Angelo”, il progetto di educazione ambientale pensato per coinvolgere le associazioni di volontariato nell’ambito della riorganizzazione dei servizi di raccolta rifiuti. Nato da un’idea di HeraLAB Ferrara, questo progetto mette in campo gli eco volontari come tutor ambientali per presidiare, informare e sensibilizzare i cittadini sulla corretta gestione dei rifiuti urbani.
Gli eco volontari appositamente formati dai tecnici di Hera, svolgono tutt’ora una azione di tutoraggio e informazione su alcune isole ecologiche di base presenti a Pontelagoscuro. Tra i loro compiti: aiutare a comprendere le nuove modalità di raccolta, verificare se i residenti incontrano difficoltà ad attuarle, monitorare il territorio per individuare eventuali abbandoni e evidenziare situazioni critiche e necessità di intervento. Si favorisce così un “processo partecipato” della comunità locale allo sviluppo del progetto.

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