Me ne rendo conto da solo, non è importante e non è nemmeno impressionante ma molto spesso la storia la fanno gli equivoci e le disattenzioni.
Ad esempio, io, da una settimana, non riesco a smettere di pensare a quell’antico adagio: spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè.
Penso che sia una frase di una pericolosità senza pari.
Ma allora, se la storia la fanno gli equivoci e le disattenzioni, perché non sguazzarci dentro belli felici e sfruttare il tutto per bene?
In fondo viviamo in un mondo che non si fa problemi a riguardo.
È per questo che allora colgo l’occasione per annunciare il mio prossimo “progetto artistico”.
Come tanti “progetti artistici” è una cagata bella e buona ma come tante cagate belle e buone può avere anche un gran perché.
Troppo spesso – aprendo internet – apprendo cose immonde.
E ho notato che tutto questo, spesso, proviene da una fonte precisa: questa orrenda pagina facebook che si chiama “Tasty”.
Non so chi ci sia dietro, so solo che c’entrano quei brutti stronzi di Buzzfeed e so anche che a volte li vorrei uccidere tutti.
Però non lo posso fare.
Allora ho deciso di usare la loro stessa sporca moneta.
Quindi prossimamente comprerò degli spaghetti, del pollo e dell’insalatina.
Poi andrò a casa e mi farò filmare e fotografare mentre:
-spacco tutto il pollo a straccetti per poi buttarlo in padella
-metto su l’acqua per la pasta
-aspetto che il pollo sia cotto
-aspetto che l’acqua per la pasta faccia il suo lavoro con le bolle
-butto il sale e poi gli spaghetti
-mentre attendo gli spaghetti metto su un caffè ma nel frattempo preparo anche una bella julienne con l’insalatina
-scolo gli spaghetti al dente e li salto in padella con il pollo distribuendo a mano e uniformemente sopra a tutta ‘sta roba la julienne di insalatina
-impiatto e servo con a parte una tazzina di caffè a parte, tipo salsa di soia per tocciare il balocco di spaghetti con il pollo e l’insalatina
Bene, questo schifo si chiama “Spaghetti a Detroit” e lo manderò proprio a loro, a Tasty – alla faccia del Bongusto – con hashtag #ohwhatadish.
Penso proprio che apprezzeranno perché fa proprio schifo, proprio come piace a loro, così, proprio tutto in un secchio.
Ma sono certo che non capiranno proprio l’equivoco, un po’ come succede a tanti di noi quando sentiamo parlare delle “fettuccine Alfredo”.
Quindi adesso basta facili battute sul povero signor Bongusto e – visto che ho appena annunciato la mia vendetta – via col pezzo della settimana.
Un pezzo che – vedi te – parla di cucina ed è preso da un album che quest’anno – vedi te – ne fa 45 e si chiama – vedi te – “Vindicator”.
Hamburger Breath Stinkfinger (“Vindicator”, Arthur Lee w/ The Group Band-Aid, 1972)
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