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Ferrara film corto festival

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Ieri 12 marzo, manifestazione per la Sicurezza a Ferrara, a firma Lega Nord e Nicola Naomo Lodi e alcune considerazioni politicamente scorrette. Mentre gli scenari nazionali sono scossi dall’incredibile ritorno dei centri sociali terroristici foraggiati dal peggior sindaco della storia della repubblica italiana, leggi De Magistris e il diritto alla parola di Salvini a Napoli (oltre a Bologna ecc.) in piccolo oggi a Ferrara la Lega dimostra la sua natura pacifica sempre sottovalutata dall’ideologismo “rosso” finanche cattocomunista.

Fin dai tempi di Bossi, il linguaggio per forza neopopolare e colorito, sempre ultrairritante moralisti e radical chic ipocriti e razzisti alla rovescia politici e culturali, della Lega si è accompagnato e accompagna con eventi e iniziative pacifiche, fin troppo secondo il costume nazionale politico persino. Una domenica primaverile nello specifico a Ferrara per una manifestazione autorizzata sulla Sicurezza. Circa un paio di centinaia di attivisti e militanti e semplici liberi cittadini supernormali, anche famiglie e giovani hanno festeggiato quasi la nuova primavera, pilotati dal media man della Lega nostrana, Nicola Naomo Lodi che con stile letteralmente mobile e dinamico, puntualmente, per tutto il tragitto, da Largo Castello alla famigerata Zona GAD delle ancora supposte percettive della Sapigni e compagni, ha illustrato il degrado e l’insicurezza Reale della città, non solo nelle note zone nevralgiche.

E’ intervenuto infine efficacemente anche il consigliere leghista storico Cavicchi, contestando la crociata moralistica sul nuovo regolamento pubblico che multa i clienti del mestiere più antico del mondo, per una regolamentazione della prostituzione su modelli esteri (che poi sarebbero anche – come chiedono anche le Belle di Notte – un non banale input per le casse di Stato).

Efficace anche il senso meno plateale di quel che il regime Tagliani/PD/Buonista/Diversamente Business….migrantico fa credere (con i mezzi di informazione locali generalmente sudditi) sull’ipotesi dell’Esercito a Ferrara, notoriamente cavallo di battaglia della Lega. Intanto non si invocano carrarmati o chissà quale parata quotidiana, ma semplicemente si intende attingere a progetti già in vigore anche in città del PD, utilizzando a costo zero per i cittadini le risorse umane di militari non impegnati in missioni internazionali o italiane speciali, ma spesso sottoutilizzati nelle normali caserme! E potenzialmente anche per un periodo fortemente provvisorio, potenzialmente già antivirus al degrado postmigrante ferrarese conclamato dalle cronache e almeno da metà dei ferraresi.

Riassumendo ribadiamo la natura pacifica delle manifestazioni leghiste da evidenziare in primo piano, pacifismo anche storico che esprime la prova o pistola fumante della confutazione delle solite accuse di razzismo xenofobia, iistigazione all’odio, come insegna al contrario la storia.

Il messaggio della Lega a Ferrara è chiarissimo: se certa tensione epocale migranti nelle Metropoli appare anche inevitabile relativamente, il pacifismo leghista in controluce (quando bastava una minima capacità di ascolto delle opposizioni circa 5-7-10 anni) rivela ancora di più la miseria politica del PD local che ha fatto e continua ancora a fare lo struzzo.

Il degrado di Ferrara e della Zona Gad, per questioni meramente ideologiche e di business è uno scandalo, in un villaggio in fondo come Ferrara, piccola città, quel che è capitato è quasi fantapolitica!

Mentre sempre la storia e da sempre testimonia al contrario lo stile mai pacifico e sempre rivendicativo e conflittuale – in certo senso per la sinistra storica – e violento della fu estrema sinistra, leggi oggi come negli anni ’70 sedicenti centri sociali.

Oggi e in salsa ferrarese naturalmente letteralmente assenti, ma ombra invisibile… Infatti stranamente, come ironicamente sottolineato da Lodi forse basterebbero due o tre manifestazioni alla settimana della Lega per vedere un quartiere miracolosamente risanato, di spaccini e diversamente risorse neoitaliane neppure l’ombra o quasi (qualcuno alla Zona GAD Grattacielo). Quartiere anche assai relativamente pulito, pure la Spal, per altri motivi ovvio, ha giocato appena 24 ore prima…
(photo S. Tracchi)

Ferrara film corto festival

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Roby Guerra


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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