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Da ufficio stampa

Pesca di frodo: liberati in acqua oltre due quintali di pesce da Polizia provinciale, Carabinieri e volontari dell’Unione pescatori estensi

Ritrovati sacchi con dentro oltre due quintali di carpe, siluri e tremoli vivi, subito rimessi in acqua.
È successo nella notte di martedì scorso, durante un’operazione contro la pesca di frodo che ha visto coinvolte tre pattuglie della Polizia provinciale e due auto di volontari dell’Unione pescatori estensi.
Mentre nel Mezzano gli agenti provinciali, durante un appostamento notturno, hanno sorpreso alcuni bracconieri, immediatamente datisi alla fuga abbandonando le attrezzature da pesca, sul Po di Volano, in via della Ginestra (altro luogo conosciuto e frequentato dai bracconieri), i volontari Upe hanno notato un’auto sospetta che ha cercato di fuggire, rimanendo però imbottigliata in una strada a fondo chiuso.
Avvertiti Carabinieri e Polizia provinciale, il loro intervento sul posto ha consentito il recupero dei sacchi contenenti il pesce, ancora vivo.
Volontari e agenti provinciali hanno poi messo in acqua alcune imbarcazioni sulle tracce dei pescatori di frodo, che però nel frattempo avevano guadagnato la sponda opposta del Po.
L’operazione ha comunque consentito il ritrovamento, oltre al pesce liberato in acqua, di una vettura a bordo della quale è stato trovato un cassone nero per riporre l’attrezzatura, una rete, un motore elettrico, un remo e altri oggetti di uso comune. L’appostamento della Polizia provinciale in zona Mezzano ha, invece, consentito il recupero di un gommone, alcune centinaia di metri di reti, un remo, un contenitore di plastica e una batteria, quasi certamente usata per l’impiego di un elettrostorditore per la cattura illegale del pesce.
“Prosegue senza sosta – è il commento del comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli – il contrasto alla pesca di frodo, potendo contare in ogni momento sull’insostituibile e rassicurante presenza dei militari dell’Arma”. “Ai miei uomini, ai volontari e ai Carabinieri – prosegue Castagnoli – vada il nostro ringraziamento per la continua, impegnativa e faticosa attività di contrasto al fenomeno predatorio attuato spesso da cittadini rumeni, cui sono certo si unisca il plauso delle migliaia di pescatori onesti e desiderosi solo di pescare un bel pesce, farsi una foto e rimetterlo in acqua”.

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