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Da Giorgio Soavi

Il 14 febbraio,a Bologna,la Sezione Regionale dell’Associazione Nazionale Combattenti della Guerra di Liberazione inquadrati nei Reparti Regolari delle Forze Armate (A.N.C.F.A.R.G.L.) è stata intitolata al Cap. Luigi Giorgi, unico miltare italiano decorato di due medaglie d’oro al valor militare durante la guerra di Liberazione contro i Tedeschi (1943-1945).
Credo valga la pena di ricordare questa splendida figura di combattente, che operò anche nella zona di Comacchio e morì a Ferrara dove, nel maggio 1945, gli furono tributati solenni funerali.
Nato a Carrara, Giorgi venne richiamato alle armi e prestò servizio nel 21º Reggimento Fanteria per tutta la durata della seconda guerra mondiale.

L’8 settemnbre 1943 colse il giovane ufficiale mentre era in servizio in Corsica, ove la sua Divisione – al comando del generale Primieri – si oppose validamente alle truppe tedesche per essere poi trasferita successivamente a presidiare laSardegna.

Nel marzo del 1945 prese parte attiva alle operazioni belliche nella zona di Comacchio – vicino al confine con la provincia di Ravenna – in qualità di comandante della 3ª Compagnia del ricostituito 21º Reggimento Fanteria, operando all’estrema destra dell’ Ottava Armata Britannica.
In questa occasione si guadagnò la sua prima medaglia d’oro, a seguito di due coraggiose azioni: la conquista alla testa di due soldati volontari di un munito caposaldo tedesco e, la notte successiva, il salvataggio da lui effettuato di un soldato gravemente ferito su un campo minato. La decorazione “sul campo” gli venne consegnata il 6 marzo a Ravenna alla presenza delle più alte autorità militari alleate.
Successivamente, nel corso della offensiva di aprile che avrebbe condotto alla resa delle truppe nazifasciste in Italia, alla testa di un piccolo gruppo attaccò una colonna di automezzi tedeschi che tentava il ripiegamento, bloccandola, catturando ottanta prigionieri e impossessandosi del materiale trasportato.

Pochi giorni prima della fine della guerra, tra il 26 e il 27 aprile, in località Croce di Cavarzere (PD) nel corso di un contrattacco nemico, mentre si prodigava sotto l’infuriare del bombardamento per liberare due dei suoi soldati dalle macerie di una postazione distrutta, venne gravemente ferito.
Ricoverato nel 66º Ospedale da campo inglese situato a Ferrara, morì due settimane dopo, il 7 maggio 1945,lo stesso giorno in cui fu firmata la resa incondizionata della Germania nazista.

Alla sua memoria fu concessa la seconda Medaglia d’Oro, oltre alla Stella d’Argento americana conferita “per eccezionali atti di valore”.

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