Sanità. Sciopero delle farmacie, la risposta della Regione a Federfarma
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Da: Regione Emilia-Romagna
Sanità. Sciopero delle farmacie, la risposta della Regione a Federfarma. Venturi: “Agitazione incomprensibile, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Ecco qual è la situazione”
L’assessore alle Politiche per la salute: “Non è in discussione l’importante ruolo delle farmacie, ma i dati parlano chiaro. Dal 2014 la distribuzione dei farmaci da parte loro è cresciuta del 25% e una confezione grava sui bilanci regionali in media 5,02 euro contro gli 1,90 della distribuzione diretta da parte del servizio sanitario. Non sarà questo strappo a farci recedere dalla nostra posizione, ragionevole e realistica”. Domani aperte le farmacie pubbliche, a partire dalle comunali, e private di turno
“Dal nostro punto di vista, l’agitazione proclamata per domani da Federfarma è del tutto incomprensibile, destinata solo a creare disagi ai cittadini. Talmente incomprensibile, che saranno non poche le farmacie – quelle di Parma, ad esempio – che hanno già comunicato la loro non adesione alla serrata”.
E’ netta la presa di posizione della Regione Emilia-Romagna rispetto alla decisione di Federfarma di proclamare per domani uno sciopero delle farmacie. E’ l’assessore alla Salute, Sergio Venturi, che ne spiega le motivazioni.
“E’ da un anno che stiamo incontrando le rappresentanze dei farmacisti convenzionati, per ottimizzare i canali distributivi dei farmaci, nell’interesse dei cittadini e dell’intero sistema sanitario. Abbiamo sottoposto per ben tre volte diversi e successivi accordi migliorativi, sostenuti da importanti investimenti da parte nostra. Ma Federfarma ha fatto muro, anche all’ultimo minuto. Con le altre associazioni, Assofarm ad esempio, orientate a sottoscrivere invece la bozza di accordo”.
I problemi legati alla presa di posizione di Federfarma fanno capo alla distribuzione dei farmaci “per conto”, cioè dal Servizio sanitario regionale ai cittadini, tramite le farmacie.
“Chiarito il fatto che non è discussione l’importante ruolo, anche ‘sociale’, delle farmacie– spiega Venturi– voglio dare solo alcuni dati per chiarire i termini del problema. La distribuzione ‘per conto’ dei farmaci tramite le farmacie convenzionate grava sui bilanci regionali in media 5,02 euro a confezione, e ha un costo aggiuntivo molto più alto rispetto a quello sostenuto quando i farmaci vengono distribuiti direttamente dalle strutture del Servizio sanitario, la cui spesa per ogni confezione distribuita è pari a 1,90 euro”.
“Se poi consideriamo- prosegue l’assessore regionale alla Salute- che a livello nazionale tutte le Regioni stanno aumentando l’erogazione diretta dei farmaci attraverso le proprie strutture (+19%, con l’Emilia-Romagna attestata su valori inferiori), diventa davvero incomprensibile la presa di posizione di Federfarma. Ancora di più incomprensibile se si pensa che lo scorso dicembre avevamo proposto di trasferire presso le farmacie convenzionate più di 100mila cittadini che attualmente ritirano i farmaci nei punti di distribuzione diretta delle Aziende sanitarie. Inoltre, dal 2014 la distribuzione per conto da parte delle farmacie è aumentata del 25%, per un corrispettivo di circa 3 milioni di euro. E non va dimenticato il sostegno economico che anche quest’anno abbiamo riconosciuto alle farmacie in zone rurali, che peraltro la Regione è disposta a incrementare. Questo, lo ribadisco, per sottolineare ancora una volta la nostra attenzione al servizio pubblico che erogano le farmacie, in tutto il territorio, anche nelle zone commercialmente, diciamo così, poco interessanti dal punto di vista del profitto”.
“Detto questo- conclude Venturi- ciascuno si assumerà le proprie responsabilità. La Regione resta disponibile al dialogo, purché ciò avvenga su basi di verità. Da parte nostra, ribadiamo la validità della nostra proposta, e non sarà certamente questo strappo deciso da Federfarma a farci arretrare da una posizione che è ragionevole e realistica”.
Va infine ricordato che domani, oltre alle farmacie che non aderiranno allo sciopero, saranno aperte le farmacie pubbliche, a partire da quelle comunali, e le farmacie private di turno.
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