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Da: Giorgio Fabbri

Caro Direttore,
il 17 gennaio si è svolto presso l’ospedale di Cona il corso “Oltre gli stereotipi di genere: verso nuove relazioni di diagnosi e cura” (14,30 – 18,00 – AULA 3 – Polo Didattico).
Come si può notare dalla locandina allegata, fra le “autorità” istituzionali viene indicata tale Manuela Macario, quale “presidente di Circomassimo, Arcigay e Arcilesbica di Ferrara”.
Da quando in qua la presidente di un’associazione pro-gay è diventata un’autorità, al pari del sindaco e dei direttori generali delle Aziende USL e Ospedaliero-Universitaria?
Chiedo inoltre come mai, per attirare il personale sanitario si sia provveduto a riconoscere i crediti ECM (formazione continua) e perchè, in una società che dice di essere pluralista, non fosse presente al corso – oltre alla Macario e alla “docente” Ottavia Voza del comitato salernitano gay “Di Folco” – nessun esponente di associazioni che non la pensano come la Macario o che, semplicemente, ritengono normale per un bambino avere una mamma e un papà.
O forse, essendo già arrivati al “pensiero unico” obbligatorio per tutti , solo le “autorità” come la Macario hanno diritto di intervenire?

Giorgio Fabbri

P.S.
Come contribuente vorrei sapere chi ha pagato le spese per l’organizzazione del corso (corso?) e del coffe break?
E vorrei anche sapere se i docenti (o presunti tali) hanno ricevuto un rimborso spese?

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