I radicali visitano le carceri della Regione Emilia-Romagna
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Da: Partito Radicale
Nel primo Natale senza Marco Pannella, delegazioni del Partito Radicale hanno fatto visita agli istituti della Regione Emilia-Romagna rispettando la tradizione di passare le festività nelle carceri. Una iniziativa che è parte delle visite in 40 istituti di pena italiani, anche per ringraziare i quasi 20.000 detenuti che hanno aderito digiunando alla marcia per l’Amnistia del 6 novembre, in occasione del Giubileo dei carcerati.
Bologna, Rimini, Ferrara, Forlì e Modena gli istituti visitati. Le criticità strutturali maggiori si rilevano nella Casa Circondariale di Forlì: la struttura detentiva risale alla metà dell’ottocento, e ritardi nella costruzione del nuovo istituto (con lavori iniziati nel 2005 e più volte interrotti) hanno impedito di intervenire in maniera efficace sull’edificio esistente. La delegazione ha rilevato come l’impegno della direzione e del personale di polizia penitenziaria in parte sopperisca ai disagi strutturali, nonostante anche le inottemperanze del magistrato di sorveglianza denunciate a tutti i livelli. Le carenze di organico, sia tra il personale civile che in quello di polizia, sono comuni a tutti gli istituti: questo ha ricadute soprattutto sulla qualità delle attività trattamentali, tanto più che tra il personale di polizia penitenziaria a mancare sono soprattutto i quadri.
Le situazioni più virtuose sono rappresentate dagli istituti che ospitano il maggior numero di attività lavorative e rieducative: tra queste Bologna, Ferrara e Forlì. A Modena sono del tutto assenti attività lavorative gestite da terzi, al di fuori dal lavoro ordinario in carico all’amministrazione penitenziaria. Nell’istituto modenese si rileva anche un tasso di detenuti stranieri, per la gran parte privi di documenti di identità, superiore del 20% rispetto alla media nazionale: una popolazione carceraria così composta crea enormi difficoltà di gestione, influendo sulla possibilità di creare percorsi rieducativi adeguati.
La presenza di un gran numero di detenuti tossicodipendenti o condannati per reati bagatellari conferma la necessità di ripensare il sistema di espiazione delle pene. Ovunque, le grandi carenze strutturali, di organico e di risorse compromettono la buona gestione dei circuiti penitenziari, sottoponendo i detenuti a una continua violazione dei loro diritti fondamentali e il personale carcerario a lavorare in situazioni di pressione e disagio.
E’ sempre più urgente ciò che da anni chiedono i radicali, una Amnistia per la Repubblica, che riporti il sistema giustizia italiano nella legalità, consentendo di dare alla sua appendice carceraria il vero senso di rieducazione e dignità che gli impone la Costituzione.
Le visite proseguiranno nelle prossime settimane a Piacenza e Reggio Emilia.
p. Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito
Monica Mischiatti
Ivan Innocenti
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