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Da: Coldiretti

Crisi: manovra finanziaria frena abbandono grano in Emilia Romagna
Stanziati 10 milioni di euro per aziende che fanno contratti di filiera

La ‘guerra del grano’ lanciata da Coldiretti all’inizio dell’estate comincia a dare i primi risultati. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna, ricordando che, dopo l’invio il 15 di novembre all’Unione europea del decreto legge per l’etichettatura obbligatoria del grano utilizzato per fare la pasta (oggi un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza che il consumatore lo possa sapere), è arrivato anche lo stanziamento nella manovra finanziaria di 10 milioni di euro per il settore cerealicolo nazionale. Un provvedimento – commenta Coldiretti regionale – accolto con favore dai 30 mila produttori di cereali dell’Emilia Romagna che nel 2016 hanno perso più di 70 milioni di euro a causa del crollo del prezzo del grano duro del 43 per cento rispetto al 2015, senza che questo abbia portato nessun beneficio per i consumatori.
Dopo che i compensi dei produttori di cereali sono ritornati indietro addirittura ai livelli di 30 anni fa, lo stanziamento della manovra finanziaria – afferma Coldiretti regionale – dovrebbe arrestare il rischio di abbandono della coltura, che comporterebbe forti ripercussioni sia per il territorio regionale (dove vengono coltivati 200 mila ettari di cereali) sia per i consumatori, che vedrebbero venir meno l’alta qualità garantita dal made in Italy.
I 10 milioni di euro – spiega Coldiretti Emilia Romagna – sono destinati alle imprese agricole iscritte alle Camere di Commercio, che abbiano sottoscritto contratti di filiera almeno triennali. L’importo massimo ammesso per azienda è di 100 euro all’ettaro fino al limite di 50 ettari, per un importo complessivo per ogni azienda di 15 mila euro nell’arco di tre anni, secondo il criterio di “de minimis”. Per le domande di aiuto, che vanno presentate entro la scadenza della domanda unica Pac (normalmente il 15 maggio del 2017), Coldiretti Emilia Romagna ha messo a disposizione delle imprese gli uffici e il personale del proprio Centro di Assistenza Agricola.

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