MARTA MALAGUTTI DOMENEGHETTI
a 90 anni dalla nascita
Laureata in Lettere e Filosofia, dopo aver insegnato per molti anni Marta Malagutti Domeneghetti (1923-2011) ha esordito come scrittrice alla bella età di sessantanove anni, pubblicando Sui passi di Marchesella. Cronache ferraresi del XII secolo (1992), il primo degli originali romanzi storici con i quali si è meritata il valore letterario oggi riconosciutole. In questo prediletto ambito autoriale ha in seguito dato alle stampe: Olimpia Morata (1995), Marietta. Una patriota del Risorgimento ferrarese (1996), Cubitosa d’Este. La marchesa degli incantesimi nella Ferrara del XIII secolo (1999), Bianca Maria d’Este e l’enigma di Schifanoia (2003), La vergine e l’unicorno. Polissena d’Este Romei (2006) e Bradamante d’Este e l’infamia di Zenzalino (2009). L’atipicità di questi romanzi storici, tutti dedicati a straordinarie figure femminili, risiede nella struttura letteraria adottata, quella della narrazione in “prima persona”, mediante l’identificazione diretta dell’autrice con la protagonista.
Quantunque, al riguardo, osservi acutamente lo studioso Claudio Cazzola nella sua prefazione a La vergine e l’unicorno. Polissena d’Este Romei: «Sgombriamo immediatamente il campo da un possibile ed insidioso equivoco, quello cioè di ricorrere al nome dell’Autrice e, di conseguenza, giungere all’ovvia e perciò banale spiegazione dell’artificio adottato mediante la identificazione fra le due figure (Polissena e l’Autrice). L’assunto viceversa è un altro, qual è quello di osservare, e descrivere, i fatti con occhi femminili – subalterni per tradizione antropologica e proprio per questo capaci di vedere altro – e nel contempo di svelare, attraverso la scrittura di sé, quanta potenza repressa sia nascosta nelle pieghe del cuore di una donna, quando essa sia costretta dalle convenzioni sociali a subire decisioni altrui, e maschili».
Marta Malagutti Domeneghetti ha scritto vari altri libri, sperimentando diversi generi letterari, in particolare ha pubblicato volumi in forma semi diaristica e sillogi poetiche: Viale per l’infinito (1994), Quando i poeti si innamorano (1995), Cammin… poetando (1996), Il segreto del Verginese (1996), La cà in rosa e àltar culór (1997), Io e la guerra, una scomoda convivenza (1998), Con penna e pennello in giro per l’Europa (1998), A.A.A. Liriche dal mondo (1999), Ferrara. Frammenti di storia in versi (2000, illustrazioni di Rosamaria Benini).
Il suo ultimo romanzo storico è Bradamante d’Este e l’infamia di Zenzalino: quasi un “noir rinascimentale”. Scrive infatti Riccardo Roversi nella nota di copertina: «Bradamante è nome illustre e avventuroso: è infatti l’eroina che compare nell’Orlando innamorato del Boiardo e nell’Orlando furioso dell’Ariosto, nonché un personaggio de Il cavaliere inesistente di Calvino. Ma la Bradamante d’Este qui rievocata – e letterariamente sublimata – da Marta Malagutti Domeneghetti è, insieme alla sorella Marfisa, figlia illegittima di Francesco d’Este […]. Bradamante sposò il conte Ercole Bevilacqua, che in seguito si invaghì della bella Anna Guarini (figlia del poeta Giovan Battista Guarini), la quale nel 1585 si sposò con il conte Ercole Trotti, che la assassinò nel 1598 dopo averla accusata, ingiustamente, di aver intrattenuto una relazione appunto con Ercole, marito di Bradamante. Arte, amore e infamie: sono gli ingredienti di questo giallo storico che avvince, commuove e che narra, quasi in metempsicosi con l’autrice, attraverso l’autentica voce della protagonista: proprio lei, Bradamante».
[Tratto dal libro di Riccardo Roversi, 50 Letterati Ferraresi, Este Edition, 2013]
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Riccardo Roversi
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