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Da: Uisp Ferrara

Continua il calendario di incontri sul mondo sportivo e associazionistico organizzati da Uisp Ferrara, percorso che terminerà il 1 dicembre con il Congresso provinciale. Giovedì sera (17 novembre), presso la sede di via Verga, si è tenuto l’appuntamento sul tema “Impiantistica sportiva: nuove modalità di affidamento ed impatto sulle gestioni” che ha visto il confronto diretto tra Aldo Modonesi (Assesore ai Lavori Pubblici del Comune di Ferrara), diversi rappresentanti dello sport di base ferrarese e Riccardo Breveglieri (Amministratore di Arsea, società di servizi amministrativi per l’associazionismo).
Ha aperto i lavori Enrico Balestra, ricordando come la trasformazione della piscina di Beethoven, promossa da Uisp Ferrara, abbia rappresentato uno spartiacque per la città, promuovendo un modello di rinnovo dell’impiantistica sportiva senza spese per il Comune. Altre questioni poste all’attenzione dell’Assessore sono state: i problemi di sostenibilità di bilancio di alcune palestre e impianti comunali, l’impatto della riforma del terzo settore, del codice degli appalti e dei vincoli di mandato; come tenere uniti il volontariato e le esigenze di professionalizzazione e come onorare tutti i doveri delle ASD. Complessità che Balestra ha riassunto con le parole: “L’universo sportivo è forse quello che meglio rappresenta le contraddizioni del nostro Paese”.
La relazione di Modonesi si è avviata dalla consapevolezza delle difficoltà del presente periodo storico, in cui non si può contare su soluzioni facili ma è necessario capire quali strumenti si possano mettere in campo e stabilire una gerarchia dei problemi da affrontare.
I temi trattati sono spaziati dall’ampliamento dello stadio Mazza alla formula del Project Financing che ha permesso il riammodernamento della piscina Beethoven, modello che sarà esteso anche agli altri due pianti natatori di Ferrara. Infatti, ha precisato Modonesi, per avere spazi e risorse finanziarie sull’impiantistica di base occorrono nuove modalità di investimento che non pesino sul bilancio comunale e che promuovano una razionalizzazione delle gestioni sportive. Attualmente, infatti, il Comune deve affrontare spese elevate per la manutenzione di alcuni campi di calcio e altre strutture sportive nettamente sottoutilizzate. “Siamo il diciottesimo Comune per estensione in Italia – ha ricordato Modonesi – ma purtroppo siamo lontani dall’avere il diciottesimo bilancio italiano”.
Altrettanto numerosi sono stati gli interventi dal pubblico che hanno toccato punti nevralgici dell’associazionismo di base. Ripetuto come un mantra è stato il ruolo del volontariato, senza il quale è ora molto difficile immaginare un futuro per l’attività sportiva dilettantistica. Ben accolta è stata l’ipotesi circa il sostegno offerto dal Comune per le spese fideiussorie delle piccole società che avranno il coraggio di affrontare un investimento per  ristrutturare il proprio impianto sportivo.
Altro problema, più volte sollevato dai presenti, è quello della corretta gestione delle palestre scolastiche, su cui risulta spesso difficile il dialogo tra società, presidi e amministrazione comunale o provinciale.
Qualche ombra sul modello del Project Financing è stata, invece, evidenziata da Breveglieri, il diritto di accesso agli impianti sportivi non viene, infatti, più deciso dal Comune. Inoltre, sarebbe più difficile proiettare tale modello sull’impiantistica di base, che può certo pensare di reggere la gestione, ma faticherebbe molto di più a reggere degli investimenti strutturali.

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