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Da: Meis web

Le iniziative per il centenario della nascita di Giorgio Bassani vedono il loro apice nel convegno dedicato allo scrittore in programma tra Roma e Ferrara dal 14 al 19 novembre. Ad affiancarlo, l’inusuale mostra ‘Ritorno al Giardino’ dell’artista statunitense Eric Finzi, la cui famiglia è di origine ferrarese. Promossa dal Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e i Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, l’esposizione raccoglie opere ispirate a ‘Il Giardino dei Finzi Contini’ di Bassani e verrà inaugurata martedì 15 novembre, alle ore 18.00, presso Casa di Ludovico Ariosto (Via Ariosto 67, Ferrara), dove sarà illustrata dallo stesso Finzi, insieme al Vice Sindaco e Assessore alla Cultura di Ferrara Massimo Maisto e ai dirigenti degli enti organizzatori.
Un filo sembra legare i lavori di Finzi alla presentazione del MEIS fatta lo scorso 2 novembre a Tel Aviv, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini e del Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, accompagnati dal Presidente del MEIS Dario Disegni e dal Direttore del Museo Simonetta Della Seta. In quella occasione, infatti, e di fronte ai massimi esponenti del mondo culturale israeliano, è stato esposto il manoscritto de ‘Il Giardino dei Finzi Contini’, donato alla città di Ferrara da Ferigo Foscari, nipote di quella Teresa Foscari alla quale Bassani dedicò e affidò i quattro quaderni autografi. E proprio Tagliani, Disegni e Foscari interverranno, giovedì 17 novembre, all’incontro previsto in Castello Estense (Sala dei Comuni) sul tema ‘Il Giardino dei Finzi Contini: la donazione del manoscritto autografo’ (ora custodito presso la Biblioteca Ariostea), per il ciclo di appuntamenti che la prossima settimana illuminerà la figura di Bassani, la sua opera letteraria e il suo impegno civile.
“Che cosa significa essere un essere umano, depositato, come i pigmenti che scorrono nella resina epossidica, in culture diverse durante la fuga da una persecuzione sistematica? Come conciliare la vita di privilegio, la vita delle aspettative, la vita della fama, con la necessità di silenzio assoluto, la necessità di invisibilità, la necessità di nascondere la propria identità? Che cosa significa rimandare l’intimità per paura di rivelare se stessi? Un mondo in cui l’innocenza del gioco del tennis, delle biciclette entrano in conflitto con il mondo del dissenso. Un mondo in cui la realtà distrugge il giardino idilliaco”. Come efficacemente espresso dallo stesso Eric Finzi, nei suoi dipinti e installazioni, la tragica vicenda dei Finzi Contini del romanzo viene rappresentata attraverso la sottile lente della resina epossidica che, come fossero frammenti di un’antica ambra, congela per sempre il mondo perduto di quella famiglia ebraica della finzione letteraria, strappata alla vita, come tante altre vere famiglie ebraiche di Ferrara, dalla persecuzione nazi-fascista: i ritratti e gli oggetti della quotidianità, dalla bicicletta alla racchetta da tennis (simbolicamente intitolata ‘Night of Crystal’), i paesaggi e le persone, i loro comportamenti e tic espressivi, fino alla scena in cui Micol Finzi Contini e i suoi familiari scendono per l’ultima volta la scalinata della propria casa.
La mostra, patrocinata dal Comune di Ferrara, dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – UCEI e dal Comitato nazionale per le celebrazioni della nascita di Giorgio Bassani, è a ingresso gratuito e proseguirà fino al 31 gennaio 2017.

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