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9 maggio: Marc Ribot in concerto x Ravenna Jazz 2017

Articolo pubblicato il 6 Maggio 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Organizzatori

Martedì 9 maggio l’edizione 2017 del festival Ravenna Jazz torna al Cisim di Lido Adriano, dove il chitarrista Marc Ribot sarà protagonista di un concerto in solo (inizio alle ore 21:30). Artista capace di mille trasformazioni, Ribot saprà conferire un carattere esplorativo e imprevedibile a questa nuova tappa di “Ravenna 44° Jazz Club”. Biglietti: posto unico 10 euro (tessera obbligatoria: euro 5).
Più semplice inquadrare un’altra performance per sola chitarra, quella di Tolga During, che si terrà a Casa Spadoni alle ore 18:30 (ingresso gratuito). “Caduta libera” è il titolo di questo nuovo concerto Aperitif, che si situa al confine tra jazz e musica etnica dal sapore mediorientale.
Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

Marc Ribot ha pubblicato sei album in solo, tra i quali spiccano The Book of Heads (1995, in cui esegue composizioni di John Zorn), Saints (2001) e il più recente della serie, Silent Movies (2010). Ma anche con così tante tracce lasciate dietro di sé, Ribot continua a essere il musicista imprevedibile che è sempre stato: ogni sua performance in solo dal vivo fa storia a sé e non si sa proprio cosa attendersi, tra riemergere di memorie sonore, improvvisazione totale, interferenze rumoristiche. Di sicuro Ribot sa come tenere l’ascoltatore col fiato sospeso in attesa del dipanarsi degli eventi sonori, tra mistero e sorpresa.
Nato a Newark nel 1954, nel corso della sua lunga carriera Marc Ribot ha impersonato innumerevoli ruoli: dalle celeberrime esibizioni con Elvis Costello e Tom Waits ai gruppi (come i Lounge Lizards) che hanno fatto di lui un guru della scena avanguardistica downtown di New York. E quando pensate di averlo inquadrato per bene, eccolo lì che vi spiazza in un batter di plettro: free jazz, musica cubana, blues, le avventure con John Zorn sino al rock (che emerge vigorosamente anche nel suo più recente gruppo, con tanto di archi, gli Young Philadelphians).

Tolga During è nato a Istanbul nel 1977 ma è cresciuto su una piccola isola nel nord dell’Olanda. Studia chitarra classica sin dall’età di otto anni, ma è a seguito del suo trasferimento ad Amsterdam, quando ne ha diciotto, che scopre il jazz e la musica manouche, generi sui quali si forma da autodidatta. Nel 2005 si trasferisce stabilmente in Italia, dove prosegue la sua carriera, immortalata ormai su numerosi dischi. Tra questi, Cama Onte (2011) è il primo sul quale lo si ascolta con un nuovo strumento costruito appositamente per lui: una chitarra con due manici, uno dei quali è senza tasti. Con questa chitarra Tolga ha intrapreso una ricerca di nuove sonorità, attingendo spesso dalla musica orientale.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani