Si impone un cambio culturale. E, come ovvio, comincia dai bambini, numerosi alla presentazione del progetto contro la contraffazione promosso dall’Europa, raccolto da Confartigianato, Guardia di Finanza, Prefettura, Camera di Commercio di Ferrara, girato a insegnanti e allievi delle scuole ferraresi. L’invito a partecipare a ‘Troppo bello per essere vero? La verità sul prezzo dei prodotti falsi’, è un passo in più per raggiungere la consapevolezza di un fenomeno incontenibile, pilotato dalle mafie e dilagato in gran parte del mondo. Un fenomeno sponsorizzato dagli status symbol: borse, occhiali, abiti di gran moda senza i quali si è ‘socialmente inutili’. Non lo si esplicita in questi termini, ma in modi più insinuanti affidati a Tv e giornali, l’eco di ogni moda. Le novità sono come un’onda, rimbalzano sul pubblico con spot, magazine e periodici fashion propinando a spettatori e lettori una gragnuola di pubblicità patinate vitali per la loro sopravvivenza. La risacca invece trascina con sé un esercito di bambini colpevoli di essere nati nella parte sbagliata del mondo, li inchioda alla catena di montaggio per plasmare oggetti trendy in cambio di una manciata di monete e di molti rischi.
Infanzia, salute e vita negata. A volte stroncata da incidenti di lavoro provocati dalle condizioni di insicurezza dentro le quali si muovono. E’ la legge di sopravvivenza. Sono le regole dell’’altro mercato’, il più scaltro e florido di questi tempi di portafogli vuoti. E di vecchi stereotipi duri a morire sui quali l’industria della moda, ma non solo, ha costruito la propria immagine con l’aiuto di rami produttivi specializzati, oggi tra i più colpiti dalla disoccupazione. Tutto è nel caos, tutto è da ripensare, nel frattempo la speranza di un cambiamento a favore della legalità è affidato a bambini e ragazzi. Sono loro il futuro, anche se partono intralciati da un’eredità pesante, un debito di più di 33 mila euro a testa e dalla necessità di ricostruire un’etica dei valori dal senso compiuto. Intanto possono cominciare a cercare con ‘fantasia e creatività’, come ha ricordato Giuseppe Vancini di Confartigianato, a mettersi in gioco ‘perché il progetto funziona come un concorso, che premia tutti’.
In buona sostanza gli alunni devono far capire al mondo degli adulti di aver recepito il messaggio anticontraffazione, educare i propri genitori a rinunciare agli acquisti di generi taroccati a basso prezzo nell’interesse della dignità del lavoro, della solidarietà verso l’infanzia maltrattata, di regole e legalità. Insomma, una missione da nulla. Fissata probabilmente per la tarda primavera.
Nel silenzio inaspettato della sala conferenze della Camera di Commercio, i ragazzini hanno ascoltato, capito a tratti la breve relazione sull’economia sommersa come ha confermato una dodicenne dai capelli rossi ignara del significato di parole come ‘erario’ o ‘Pil’ . ‘Ci sono bambini che sacrificano la loro vita per costruire cose contraffatte’, ha esordito il direttore della Camera di Commercio Mario Giannatasio. ‘Il loro commercio fa mancare ogni anno all’Italia lo 0,35 per cento del Pil, l’equivalente di 1 miliardo e 700 mila euro e costa il lavoro a 110 mila persone’. Gli ha fatto eco Vancini. ‘E’ una concorrenza sleale per tutti i settori dell’impresa. Speriamo nei ragazzi, nella loro capacità di convincere i genitori ad acquistare guardando la certificazione e la salubrità del prodotto’.
Ragazzi, spalleggiati dai docenti, contro pubblicità, mode, sistema economico. Niente male come responsabilità. Ma è solo con i comportamenti giusti, ha ricordato Vicini, che si può dar forza alla retromarcia culturale per difendere la propria indipendenza economica, fonte di libertà di ogni individuo. A nord come a sud del mondo. Aggiungiamo noi.
‘Non c’è libertà se non c’è rispetto delle regole’ La contraffazione sottrae annualmente all’Italia 1 miliardo e 700 mila euro[/caption], ha aggiunto Serena Botta, capogabinetto della Prefettura nello spiegare come il progetto nato dall’Europa, voglia essere un rafforzativo dell’importanza di giocare secondo le regole nell’interesse del bene comune. ‘Siete giovani consumatori, dovete capire come un prezzo di vendita equivalente a un decimo del valore di mercato di un oggetto, maturi all’interno di un fenomeno dannoso per l’economia, l’erario, la salute e la sicurezza nazionale’, ha spiegato il colonnello Giovanni Lancerin comandante della Guardia di Finanza. Soddisfatto dell’accoglienza riservata al progetto Michele Panicali della direzione regionale scolastica. Ora la parola alle scuole.
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Monica Forti
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