26 novembre, “Lo specchio dell’anima” di Franco Mosca:
inizia il ciclo di presentazioni del Collettivo Poetico Ultimo Rosso
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È fissato per venerdì 26 novembre (18,00 -19,30) alla Galleria del Carbone il primo incontro con i poeti del Collettivo Poetico Ultimo Rosso [vedi qui la pagina Fb del Collettivo], un sodalizio letterario nato in occasione del “Festival di poesia errante L’Ultimo Rosso” (Ferrara, 15 e 16 ottobre), promosso dal quotidiano glocal indipendente Ferraraitalia.
Il primo autore a scendere in campo sarà Franco Mosca, un nome molto conosciuto nella nostra città, che presenterà insieme Cinzia Brancaleoni, il suo ultimo libro: “Lo specchio dell’anima”. Insieme alle parole, le note, grazie all’accompagnamento musicale del gruppo Band Statale 16.
Il ciclo di presentazioni del Collettivo Poetico Ultimo Rosso proseguirà, sempre al venerdì pomeriggio, con altri due incontri: Cristiano Mazzoni (3 dicembre) e Roberto Dall’Olio (10 dicembre).
La rassegna, organizzata in collaborazione con il quotidiano Ferraraitalia e l’Associazione Accademia d’Arte Città di Ferrara, è ospitata all’interno della nota Galleria del Carbone, dove sarà possibile visitare la mostra, recentemente inaugurata, L’Albero della conoscenza con opere di 24 artisti, impegnati su un unico filo conduttore.
“Franco è la sua poesia e viceversa, una poesia fatta di tonalità diverse che non stridono tra loro perché tenute insieme dal fil rouge di una sottile malinconia e da alcune situazioni chiave: il desiderio di volare libero in un cielo immenso (ieri ho iniziato a volare/chiuso nel labirinto ho pregato a lungo / di avere grandi ali) la presenza di distese di acqua limpida (vorrei bianche ali leggere / salpare sul mare oltre la folle / indolenza di questo inverno), siano esse il mare o i fiumi della sua terra (se chiudo gli occhi / posso ritrovare / il ponte di legno sul canale, seduto qui sulla riva / penso alla luna quando/ al tramonto cadrà nel mare). Tonalità diverse, dunque. Ecco allora la grande dolcezza di alcuni versi molto intimi dedicati ai suoi affetti più profondi (la moglie, la figlia) o al dialogo spirituale e mai interrotto con il padre, ormai morto eppure straordinariamente vivo nella sua anima e nella sua poesia. Accanto a questi, ci sono i componimenti dominati dalla forza, a volte anche polemica o ironica, delle immagini che si rifanno al contesto sociale (ne sono esempi componimenti come Sono stanco… e Lo so che) o che riflettono ad esempio sulla poesia stessa che non denuncia chi l’ha diseredata / si lamenta solo di non essere ascoltata o sul tempo sprecato che avanza inesorabilmente e si fa beffe di noi, quel tempo “rubato”, “venduto”. [dalla prefazione di Cinzia Brancaleoni]
In copertina: Franco Mosca, durante il reading alla Biblioteca Ariostea nella prima edizione del Festival l’Ultimo Rosso (16 ottobre 2021)
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Redazione di Periscopio
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