25 novembre giornata di sciopero e mobilitazione di sanità, asp, trasporti, scuola e servizi educativi – manifestazione in Regione
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Da: Unione Sindacale di Base, Emilia Romagna
25 novembre giornata di sciopero e mobilitazione: sanità, asp, trasporti, scuola e servizi educativi
Presidio presso la sede Regione Emilia Romagna. ore 10.30 viale Aldo Moro a Bologna
Quattro settori strategici nella vita del Paese decidono che è tempo di mobilitarsi insieme. Il 25 novembre sarà una giornata di sciopero USB per i lavoratori e le lavoratrici delle Scuole di ogni ordine e grado, inclusi i Servizi Educativi rivolti alla fascia 0-6 anni, e della Sanità pubblica e ASP, nuovamente sottoposti a ritmi massacranti e a rischi seri per la propria salute e sicurezza. Per il Trasporto Pubblico Locale, si conferma lo sciopero nazionale ma in Emilia Romagna l’intervento della “commissione di garanzia” impedisce l’indizione dello sciopero locale.
In nessuno di questi settori l’esperienza della prima fase dell’emergenza ha prodotto il necessario cambio di passo rispetto ad assunzioni stabili di personale e finanziamenti per mettere in atto tutte le modifiche che la “lezione” della Covid-19 ha chiaramente indicato. Inoltre, quel che è completamente mancato è soprattutto un lavoro di pianificazione integrata di questi servizi.
Era chiaro che con la riapertura delle scuole, a settembre, la curva dei contagi sarebbe nuovamente cresciuta. Il rimpallo costante di competenze tra Stato, Regioni e Comuni, l’assenza di un qualunque progetto di screening di massa, la colpevole mancanza di un indirizzo politico in grado di contrastare i feroci obiettivi di Confindustria e del mondo produttivo che vuole rimanere aperto a tutti i costi, a scapito di salute e sicurezza, l’assenza di misure universali di reddito e di tutela per le fasce di lavoratrici e lavoratori più colpiti dalla crisi, tutto questo ci ha fatto precipitare in una situazione fuori controllo che non vogliamo più accettare passivamente. Ognuno di questi servizi essenziali deve essere messo nelle condizioni di garantire i diritti costituzionali per i quali ha ragione d’essere – salute, educazione e istruzione su tutti – e non può diventare luogo di trasmissione incontrollata del virus.
Contro il lockdown dei padroni proponiamo un piano di messa in sicurezza e potenziamento dei servizi pubblici essenziali, quelli che servono a tutti, quelli che devono diventare il cuore della gestione di questa drammatica fase oggi, e domani del suo superamento.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani