Skip to main content

I colori di Pinocchio

Articolo pubblicato il 4 Febbraio 2021, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


 

OGGI, 4 FEBBRAIO, SALA AGNELLI 17.00-18.30
In Streaming sul CANALE YOUTUBE DELLA BIBLIOTECA ARIOSTEA o sul SITO DI ARCHIBILIO:
www.youtube.com
www.artecultura.fe.it

I COLORI DI PINOCCHIO
DANIELA CAPPAGLI
Presenta Roberto Cassoli

Pinocchio ha 140 anni. La frase suona strana eppure è uno dei libri più noti al mondo. Ancora oggi è molto letto nei più di 200 idiomi in cui è stato tradotto ed ha superato con lode l’usura del tempo e delle mode così da conquistarsi un posto d’onore nella letteratura classica.
Le avventure di Pinocchio, poi, sono state ispirazione di versioni teatrali, cinematografiche, di cartoni animati, di fumetti, di sculture, di opere grafiche e persino di murales. Pinocchio e gli altri protagonisti – da Geppetto a Lucignolo al Grillo Parlante, da Mangiafoco al Gatto e la Volpe, alla Fata turchina – sono entrati nell’immaginario collettivo a simboleggiare comportamenti, vizi e virtù. Ma qual è il segreto del suo successo? Perché il burattino nato dalle mani di Geppetto è diventato così popolare? In lui il lettore si immedesima e per dirla con Benedetto Croce Collodi ha creato“ un libro umano, che trova le vie del cuore” o ancora citando Benigni la favola di Pinocchio è “per quei bambini che vanno dai 4 agli 80 anni”, scritta in modo coinvolgente, veloce e immaginifico e il continuo variare delle avventure tiene strettamente ancorata l’attenzione dei lettori.
Insomma Pinocchio piace ed è piaciuto a intere generazioni. Ne riparliamo ancora oggi dopo quasi un secolo e mezzo dalla pubblicazione del primo episodio della storia sul Giornale dei bambini nel 1881.

a CURA DEGLI ISTITUTI GRAMSCI E ISCO

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani