22 gennaio: Gina Nalini Montanari incontra Elenoire Scarpa in Biblioteca Comunale Ariostea
Da: Ufficio Stampa di Nuove Carte
Mercoledì 22 gennaio p.v. presso la Biblioteca Comunale Ariostea (Ferrara, via delle Scienze 17), Gina Nalini Montanari incontrerà la giovane autrice Elenoire Scarpa e dialogherà con lei prendendo spunto dal suo libro Venti4 – Diario della mia storia di anoressia (Nuovecarte 2020).
Introdotto dall’editrice Silvia Casotti, l’incontro vedrà prevalere lo scambio umano ed empatico e non avrà in alcun modo pretese di analisi psicologica o medica, proponendosi piuttosto di affrontare un tema importante come quello dei disturbi dei comportamenti alimentari a partire dall’esperienza e dal racconto personale, con la semplicità e la leggerezza di una chiacchierata fra donne di diverse generazioni, e naturalmente, per chi lo vorrà, attraverso il confronto col pubblico.
Una sorta di “far filò”, per riprendere il titolo di una raccolta di racconti della nota studiosa e autrice Nalini Montanari, che ha nelle sue corde l’esperienza di educatrice e di volontaria da ben 25 anni del SAV, Servizio di Accoglienza alla Vita di Ferrara.
Venti4 ripercorre, con consapevolezza e tratti di ironia, quasi come un diario interiore, la storia di Elenoire, che ha trovato la forza per uscire da un grave disturbo alimentare di anoressia.
Pagina dopo pagina si rincorrono la negazione, le bugie, la dipendenza da un’altra sé, e poi la voglia di aggrapparsi alla vita, che si risveglia proprio quando la vita si affaccia prepotente a scuotere una dimensione malata.
“Vorrei soltanto che la mia storia potesse essere letta da persone come me,” afferma l’Autrice, “per capire che non c’è vergogna, che a chiunque può accadere di affacciarsi a un tale baratro, ma che da tutto questo si può uscire, e vorrei che servisse anche a dare speranza a chi sta soffrendo” in prima persona o accanto alla persona cara.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)