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Da: Balamòs Teatro

Uno spettacolo teatrale dal progetto “Il teatro e il benessere” rivolto a persone con malattie neurodegenerative, familiari, caregivers, operatori socio assistenziali, medici, studenti universitari, promosso da: ASP-Centro Servizi alla Persona/Servizio Anziani, sindacati CGIL-SPI, CISL-FNP, UIL-Pensionati, Centro Teatro Universitario di Ferrara

diretto da Michalis Traitsis – Balamòs Teatro
collaborazione artistica: Patrizia Ninu
scene: Amir Sharifpour
luci: Stefano Bigoni
foto: Andrea Casari
video: Marco Valentini

con: Amedeo Bergamini, Laura Bertoni, Valeria Brina, Antonella Burini,
Roberta Capisani, Giancarla Cavallari, Maria Angela D’Aloya, Angela Di Bari, Fabrizio Felisati, Giulia Gamberoni, Maria Groza, Svetlana Grundan,
Sonia Lambertini, Morena Manservigi, Marisa Marchetti, Marilena Marzola,
Patrizia Mezzogori, Patrizia Ninu, Rosina Pititto, Giusy Platanìa, Emma Romanelli, Marco Sacchetto, Rosa Sandri, Chiara Scaglianti, Fiamma Schiavi, Giulia Tiozzo, Lorenzo Trevisani, Roberta Verri, Beppe Vita, Idalgo Zanotti

Venerdi 21 Febbraio 2020 – ore 21.00 – Sala Estense, Ferrara.
ingresso a offerta libera

Il condominio è un pretesto per parlare, non delle difficoltà e delle tensioni che pure esistono nelle coabitazioni, ma di persone che lo vivono e che, piano piano, dismettono quote di diffidenza, indifferenza, invadenza, per costruire fili di conoscenza, ironia, canzonature, balli, solidarietà, in cui ciascuno può trovare uno spazio vitale ed uscire dall’invisibilità quotidiana.
E’ la scelta ardua di uscire dall’anonimato e da una porta sprangata, di provare a creare una comunità reale e non virtuale, come molte ce ne sono e il cui bisogno ha forse e comunque a che fare con la ricerca di appartenenze.
Del resto, se un qualsivoglia condominio è un esempio di micro comunità, perchè non darsi la possibilità di relazioni, vicinanze emotive, intrecci di storie, che possono contribuire a migliorare la vita quotidiana di ciascuno? Come in ogni contesto, la fatica di costruire un gruppo a volte ci fa desistere ancor prima di cominciare, ma alla fine si perde l’opportunità di un’avventura, che non è mai lineare ma comunque stimolante.

Il progetto “Il teatro e il benessere”

Lo spettacolo teatrale “un condominio particolare” segna la conclusione della quinta edizione del percorso laboratoriale del progetto “Il teatro e il benessere”, rivolto a persone affette da malattie degenerative, loro familiari, care givers, operatori socio assistenziali e studenti universitari.
Anche quest’anno il laboratorio è diretto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, conduttore del laboratorio teatrale del Centro Teatro Universitario. Creare un ulteriore legame tra processi di cura e processi creativi è uno degli intenti del percorso. La malattia e la sua cronicizzazione impongono un cambiamento radicale di vita, delle persone direttamente coinvolte e anche dei familiari, che almeno agli esordi è vissuto prevalentemente come un arresto totale di vita, uno scompaginamento in cui sembra difficile attivare risorse.
Un’esperienza teatrale, se integrata nell’insieme delle attività riabilitative, può considerarsi un efficace strumento all’interno di una riabilitazione multifunzionale.
Il percorso laboratoriale si propone come spazio-tempo separato dalla quotidianità, dove è possibile soprattutto presentarsi agli altri a prescindere dalla malattia, sperimentare insieme ai compagni e ai familiari, un cerchio di attenzione, di solidarietà, di incoraggiamenti reciproci, di costruzione di una impresa comune che crea un respiro collettivo, che mette in contatto con i propri limiti ma nel contempo con le proprie risorse, che mira a riattivare le parti “sane” per contrastare la mortificazione della malattia, che crea nuove modalità relazionali.
La metodologia proposta non prevede copioni preconfezionati ma prende spunto da suggestioni, immagini, reazioni dei partecipanti agli stimoli indotti attraverso musiche, canti, improvvisazioni, esercizi teatrali. La rappresentazione finale risulta dunque intrinseca ai temi emersi durante il percorso.
Nella prima edizione del progetto “Il teatro e il benessere” si è scelto di lavorare sulla memoria emotiva, sul passato inteso come patrimonio di ricordi tradotti in storie e narrazioni. Nella seconda edizione si è affrontata la sfida del futuro, come sogno da ritrovare, da svelare a se stessi prima che agli altri. Nella terza edizione si è esplorata, attraverso le storie di bizzarri e surreali personaggi, la possibilità di un Altrove dove è possibile costruirsi realtà altre che sostengono e alleggeriscono le proprie. Nella quarta edizione ci si è accostati al tema dell’amore. E cosa poteva esemplificare meglio l’amore, per una certa generazione, di una Epistola?
In quest’ultima edizione del progetto, quaranta persone hanno dato vita alla costruzione di un gruppo, il cui esito non era scontato, ma è stata la curiosità, la voglia di relazionarsi, di giocare ciascuno la sua partita a permettere un percorso creativo e umano.
Ed è dagli incontri di laboratorio, dagli esercizi, dalle improvvisazioni individuali e corali che è sortito il tema di questo anno, quello di un condominio che prova a invertire le rotte abituali e a costruire una comunità che sa riconoscersi, ascoltarsi, condividere le storie e le epoche di ciascuno.

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