20 giugno 2015: cinque mostre e un ospite d’onore per la seconda serie di esposizioni del Ferrara Art Festival
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da: ufficio stampa Ferrara Art Festival
Saranno ben cinque le mostre che sabato 20 giugno 2015, a partire dalle 17.30, apriranno il secondo ciclo di esposizioni del Ferrara Art Festival 2015.
Le sale di Palazzo della Racchetta a Ferrara (Via Vaspergolo 4/6) vivranno così di vita nuova grazie alle cinque interessanti esposizioni che verranno inaugurate sabato, accanto alle opere di un ospite d’onore.
Si inizia con Vie italiane all’informale a cura di Virgilio Patarini. In mostra saranno le opere di Maurizio Carpanelli, Antonio Cogliano, Dusap, Serena Fauttilli, Feo Feo, Caroline Gallois, Antonio Perilli, Flavio Zoner.
Il progetto “Vie Italiane all’Informale” propone una selezione di opere di artisti presenti sia nel primo volume Mondadori “La via italiana all’Informale. Da Afro, Vedova, Burri alle ultime tendenze” – uscito un paio d’anni orsono – sia nel secondo volume, in uscita nei prossimi mesi, entrambi a cura di Patarini.
Il progetto editoriale e una serie di mostre collegate sono già stati presentati con successo di pubblico e di critica a Venezia, a Palazzo Zenobio, a Milano, e a Piacenza, Complesso Museale Ricci Oddi, tra il 2012 e il 2015.
Un’indagine, quella di Patarini, che coglie, nell’essenza dell’opera d’arte di alcuni attuali esponenti dell’informale italiano, il rapporto di interrelazione tra esecutore e spettatore; permeato da spontaneità il gesto esecutivo, altrettanto spontaneo quello dell’osservare, in un richiamo continuo tra realizzazione e fruizione che costituiscono il fulcro attorno al quale ruota tutta la mostra.
Si prosegue con Natalia Lobes – solo exibition. L’esposizione, a cura di Enrico Ravegnani, descrive e sottolinea la cura dell’opera dell’artista russa.
Natalia Lobes è nata nel nord della Russia e ora vive a Mosca. Si è dedicata a lungo allo studio del paesaggio, tratteggiando vedute di paesaggi tratti spesso dal suo personale “diario di viaggio” in giro per il mondo. Inizialmente la sua tavolozza era caratterizzata da colori freddi, che le ricordavano la sua infanzia, con opere che ritraevano scorci della sua terra nativa, ricoperta di neve .
Poi viaggiando in paesi caldi come l’Italia i suoi colori si sono fatti più allegri e la tavolozza è mutata, virando verso le ocre e i gialli. Nella pittura cerca di cogliere “l’attimo”, gareggiando in questo con la fotografia, pur senza indulgere troppo nel particolare e nel dettaglio: la sua pennellata o la sua spatolata è pastosa e corsiva.
Con perizia porta sulla tela un approccio materico informale “russo”, declinandolo in chiave di pittura figurativa tradizionale
Le sue opere sono in numerose gallerie in Mosca e in collezioni private.
Dopo essersi a lungo dedicata al paesaggio e alla natura morta, ora l’artista, giunta ad un grado ulteriore di maturità, affronta il tema del ritratto, tema che sente affine ai suoi sentimenti. Nell’istante dipinto cerca di fissare la profondità dell’anima e la bellezza della natura.
Le mostre proseguono con “Natura. Il segno della bellezza” una collettiva dei soci UCAI sezione di Milano a cura di Carlo Catiri, con la collaborazione di Marina Speranza.
In parete saranno le opere di Battistotti Anna, Bertoni Cosetta, Bianchi Donatella, Bonizzi Gianni, Boschetti Pierluigi, Cosimato Antonio, Crespi Ambrogio Carlo, Degani Grazia, Degradi Rinaldo, Dente Daniela, Di Battista Isabella, Ditaranto Isabella, Folcio Alba, Galimberti Paolo, Lazzari Camillo, Lux Mario, Morini Enrica, Nicoletti Maria, Oliveri Lucio, Restelli Renato, Tognazzo Nadia, Trapasso Anna.
La mostra indaga l’inedito del mondo naturale, quel suo continuo rinnovarsi e riproporsi all’uomo con volti che appaiono sempre nuovi.
Come sostiene il curatore Carlo Catiri si tratta di “una natura che ci sbalordisce nella assoluta bellezza del suo manifestarsi, in perfetto equilibrio tra l’essenzialità delle sue regole cosmiche di un universo in espansione e la particolarità dei suoi segreti più minuti, nascosti nell’infinitesimamente piccolo del mondo cellulare”.
Anche i bambini e i ragazzi saranno protagonisti di questa seconda tappa del Ferrara Art Festival.
Si intitolano “In viaggio con l’arte” e “I volti dell’arte” le due mostre curate da Chiara Di Stasio con opere degli Allievi dell’Accademia Romagna di Cesena.
Nella mostra “In viaggio con l’arte” vedremo le opere dei ragazzi da 5 a 12 anni che hanno seguito il corso che, da ottobre a maggio, ha presentato loro tecniche e modalità espressive.
La mostra “I volti dell’arte”, invece, presenta le opere di ragazzi da 13 a 17 anni.
Nel loro caso scopo del corso è quello di abbinare allo studio delle varie tecniche la ricerca di una visione personale del bello, pescando dalla propria interiorità sentimenti e pensieri su se stessi e sull’arte attivando una dinamica di confronto tra i pari e l’insegnante.
Chiude la serie di mostre “Ciclo di vita” con foto di Enrico Baglioni e testi di Giacomo Marighelli.
Si tratta, come spiega lo stesso Marighelli di “nove scritti affiancati da nove fotografie di Enrico Baglioni; poesie stampate sopra una carta scura, pregiata, che rende difficoltosa la lettura. Carta che veniva utilizzata in passato per le incisioni: carta Roma.
L’osservatore deve avvicinarsi, entrare in contatto con i quadri ed esserne rapito. Come un pensatore che con impegno cerca di ricomporre le immagini di un sogno; questo accade anche con i ricordi, spesso confusi. Dai sogni scaturiscono emozioni di ogni tipo, a volte positive e altre volte negative; ma scavando in profondità spesso si può trovare qualcosa di piacevole.
Le fotografie arrivano dall’archivio di Enrico, fotografo di un’altra generazione. Gli scritti invece provengono da una mia raccolta inedita”.
Ospite d’onore sarà l’artista russo Andrew Madekin.
L’elemento di novità di questo innovatore consiste nel fatto che ha riportato in auge, in chiave e stile moderno, l’antica e tradizionale arte della tessitura di arazzi. Due suoi arazzi saranno in esposizione a Palazzo della Racchetta in una speciale sezione a lui dedicata.
Sue opere sono in importanti musei e collezioni pubbliche e private. Tra i molti segnaliamo: il Museo del tessuto della città di Lodz (Polonia); la collezione Shtainer di Amsterdam (Olanda) ; il Museo Nazionale “Zarizino”; il Museo Russo di Arti e Mestieri; ; l’Ambasciata Russa in Corea; il Ministero dell ‘Arte della Federazione Russa.
Un pomeriggio di arte contemporanea che incuriosisce, trascina, colpisce e fa discutere quello proposto da Zamenhof Art sotto la direzione artistica di Virgilio Patarini.
Un momento di scoperta e accrescimento culturale che fanno del Ferrara Art Festival 2015 un appuntamento da non mancare.
Faro nella navigazione verso i territori dell’arte contemporanea sarà, ancora una volta, Palazzo della Racchetta che si sta imponendo a livello cittadino e regionale come protagonista di nuove frontiere dell’arte contemporanea.
Ingresso Libero.
(in foto: l’artista Madekin all’opera)
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