2/5 il Meis per ANT: visite guidate alla mostra sul rinascimento, proventi all’assistenza oncologica
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Da: Organizzatori
Giovedì 2 maggio il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Via Piangipane 81, a Ferrara) organizza insieme ad ANT Italia ONLUS un pomeriggio di visite guidate della mostra “Il Rinascimento parla ebraico”. I proventi dell’iniziativa andranno interamente a beneficio della Fondazione ANT e dell’assistenza oncologica domiciliare gratuita che da oltre 30 anni fornisce ai malati di tumore.
Le visite, per gruppi di non oltre 25 persone ciascuno, inizieranno alle 15.00. Ad ogni partecipante sarà richiesta un’offerta minima di 10,00 euro.
Per prenotarsi è possibile contattare l’ufficio della Fondazione ANT Italia onlus – Delegazione di Ferrara dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 15.00, al numero 0532 201819 o alla mail delegazione.ferrara@ant.it. L’ufficio di ANT resterà chiuso nella settimana dal 22 al 26 aprile.
La mostra “Il Rinascimento parla ebraico”, curata da Giulio Busi e da Silvana Greco, affronta uno dei periodi cruciali della storia culturale della Penisola, decisivo per la formazione dell’identità italiana, svelandone un aspetto originale, ovvero la presenza degli ebrei e il fecondo dialogo culturale con la cultura cristiana di maggioranza. A testimoniarlo, opere pittoriche come la Sacra famiglia e famiglia del Battista (1504-1506) di Andrea Mantegna, la Nascita della Vergine (1502-1507) di Vittore Carpaccio e la Disputa di Gesù con i Dottori del Tempio (1519-1525) di Ludovico Mazzolino, Il profeta Elia e Il profeta Eliseo di Stefano di Giovanni di Consolo detto il Sassetta, dove spuntano a sorpresa significative scritte in ebraico. Ma anche manoscritti miniati ebraici, come la Guida dei perplessi di Maimonide (1349), l’Arca Santa lignea più datata d’Italia, mai rientrata prima da Parigi, o il Rotolo della Torah di Biella, un’antichissima pergamena della Bibbia ebraica, ancora oggi usata nella liturgia sinagogale.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani