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Proiezione del film russo “Tesnota”

Articolo pubblicato il 28 Gennaio 2020, Scritto da Arci Ferrara

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara APS

Acclamato a Cannes due anni fa con il premio FIPRESCI nella sezione Un Certain Regard, TESNOTA arriva al Cinema Boldini di Ferrara mercoledì 29 gennaio alle ore 21.00, in lingua originale con sottotitoli in italiano. È un’occasione da non perdere per conoscere l’esordio nel lungometraggio del giovane regista russo Kantemir Balagov, recentemente in sala con La ragazza d’autunno.

Tesnota è un ritratto di famiglia in un interno. In russo, «Tesnota» vuol dire in effetti spazio ristretto – tema che il regista declina sia nella forma che nel contenuto. Il film è in 4/3, formato ideale per filmare i volti, le espressioni, gli interni, e un tempo standard del cinema fino agli anni cinquanta.

La vicenda si svolge nel bel mezzo dell’epoca in cui il paese, appena nato dalle ceneri dell’Unione Sovietica, è diretto da Boris Eltsin. Una parentesi di confusione e di esaltazione, ma anche di libertà, e che molti in Russia ricordano con nostalgia. Ma questa è solo la cornice del quadro. L’azione, infatti, si svolge a Naltchik, nella Repubblica della Cabardino-Balcaria.

Tempo e luogo sono immediatamente dichiarati per consentire la corretta contestualizzazione di una vicenda che riprende il filo mai interrotto della diaspora ebraica e della convivenza di etnie, lingue e religioni diverse su territori ambiguamente stretti tra un passato di sottomissione e un presente di autonomia e pericolosamente vicini alle aree interessate dai conflitti ceceni.

In questo contesto si assiste al rapimento di una povera giovane coppia ebrea per cui viene richiesto un ingente riscatto. Questa situazione fa venire alla luce risentimenti che amplificano la grave situazione della piccola comunità.

“Quello che mi interessava di più erano i sentimenti che una famiglia avrebbe provato nell’apprendere del rapimento del proprio figlio e, soprattutto, che cosa i parenti sarebbero disposti a fare per salvare un loro caro. Volevo esplorare questo scontro morale e parlarne. Chiaramente si farebbe di tutto per salvare una persona cara, ma ciò che è stato più interessante da approfondire è proprio quel che le persone NON sarebbero disposte a fare“. (Kantemir Balagov)

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Arci Ferrara



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani