14 marzo 2017, Giornata del Paesaggio. Dalle 9 alle 11 gli architetti della Soprintendenza illustrano le procedure della tutela del paesaggio
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Da ufficio stampa Sovrintendenza Ferrara
Il paesaggio è parte integrante del patrimonio culturale del nostro Paese, il prodotto di un processo di accumulazione e stratificazione misurabile in generazioni. Questo immenso patrimonio, universalmente riconosciuto per la sua unicità, è un elemento fondativo dell’identità nazionale che incide profondamente sulla qualità della vita individuale e collettiva degli italiani. Saperlo salvaguardare significa preservarne la storia e la memoria, consegnando al tempo stesso alle generazioni future la cultura di un uso consapevole del territorio e la capacità di agire secondo i dettami di uno sviluppo sostenibile. Lo dice anche l’articolo 9 della Costituzione che nel prescrivere la sua tutela sancisce di fatto il diritto dei cittadini di oggi e di domani alla storia e alla bellezza.
Presidi di questa tutela sono anche le Soprintendenze che, pur tra mille difficoltà e scarsità di risorse, riconoscono e custodiscono questo straordinario bene pubblico.
In occasione della prima Giornata Nazionale del Paesaggio, istituita dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nel 2016, il Centro Operativo di Ferrara -sede distaccata della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna- aderisce al progetto “Soprintendenze aperte” aprendo al pubblico il proprio ufficio dalle 9 alle 11 per illustrare a cittadini e professionisti le procedure relative al paesaggio e il complesso lavoro di tutela di questa straordinaria eredità materiale della nostra storia.
L’incontro è curato dall’arch. Gabriele Pivari della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
FERRARA, via Praisolo 1
ingresso libero
info 0532 234100
Nella foto: Il Casone Serilla di Comacchio (FE), foto di Vanni Lazzari, vincitrice di Wiki Loves Monuments Italia 2015

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani