Al popolo ebraico non è concesso vivere in pace.
La vergognosa astensione dell’Italia in sede UNESCO durante il voto sulla risoluzione sul Muro del Pianto a Gerusalemme è stato un atteggiamento alquanto ambiguo: una risoluzione che offende la verità storica, non solo ebraica ma anche cristiana.
L’Unesco, nonostante le critiche veicolate da migliaia di mail e manifestazioni di piazza, non ha inteso ripassare la storia ed ha cancellato le origini ebraiche del Muro Occidentale e del Muro del Pianto di Gerusalemme. Si sono voluti cancellare tremila anni di storia ebraica: un vero stupro.
Fra le moltissime dichiarazioni pubbliche, condivisibile quella di Rav Giuseppe Laras: “Da superstite della Shoah, da italiano e da ebreo, dinanzi a tale sì vile e infamante astensione, ritengo che lor signori politici italiani, alla Giornata della Memoria e della Cultura Ebraica, dovreste starvene a casa vostra e non nausearci con discorsi melensi e ipocriti, per di più postumi, sconfessati dalle vostre stesse pratiche.”
La Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, ha affermato: “…un voto sconcertante e fuori dalla Storia su cui anche l’Italia ha delle responsabilità…”
E ora? Ora interviene il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che non solo condanna la Risoluzione dell’UNESCO, ma anche l’astensione dell’Italia, dove sembrerebbe che “l’astensione sia avvenuta a sua insaputa”.
Poteva non sapere? Ora servono fatti concreti e non solo chiacchiere.
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Laura Rossi
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