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Da: Movimento 5 stelle

In un periodo di congiuntura economica caratterizzata da de-industrializzazione e de-localizzazioni, crescita costante del debito pubblico (nonostante le imposizioni di matrice europea di vincoli di bilancio) , PIL praticamente a crescita zero, paurosa disoccupazione giovanile e aumento degli inattivi, altissimo ricorso alla cassa integrazione (a Ferrara piu che in tutte le altre città dell’Emilia Romagna) , con piccole e medie industrie strozzate da forte pressione fiscale, la priorità del governo Renzi è una riforma costituzionale soggetta a referendum. Con il pretesto di snellire e accelerare i processi decisionali della politica, il PD e i suoi partiti stampella, frutto di una maggioranza parlamentare dichiarata “illegittima” dalla Corte Costituzionale, vorrebbero far credere ai cittadini italiani che la soluzione ai loro problemi è votare SI a modifiche costituzionali e proposte di legge elettorale che, come evidenzia la mozione presentata dal M5S, costituiscono nient’altro che uno scippo della democrazia e un passo indietro rispetto alla democrazia autenticamente partecipativa.
Con la presente mozione il M5S intende sollecitare il consiglio comunale a prendere atto e posizione, appellandosi agli organi istituzionali nazionali, nei confronti di un tentativo di depauperamento e svilimento della nostra Costituzione.

Mozione-Disegno di legge costituzionale di riforma della Parte II della Costituzione.

Premesso che:

• spetta unicamente al Parlamento, e non al Governo, qualsiasi iniziativa di revisione costituzionale, così come recita l’articolo 138 della nostra Carta Costituzionale che fissa tempi e procedure per modificarla;

• l’attuale Parlamento, eletto con un sistema elettorale (Porcellum) dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale (Sentenza nr. 1/2014), ha approvato una legge elettorale, l’Italicum, che non rispetta le indicazioni della stessa sentenza e, fatto ancor più grave, ha approvato una riforma costituzionale destinata, in combinazione con l’Italicum, a incidere pesantemente sull’assetto democratico del nostro paese

Considerato che:

• nel Referendum del 2006 il popolo italiano si era già espresso, bocciando analogo tentativo di riforma costituzionale presentata dal governo Berlusconi, per sostenere e confermare il modello di Stato e l’intero ordinamento democratico voluto e condiviso dai nostri Padri costituenti in rappresentanza di tutti i partiti che avevano lottato contro il fascismo.

Ritenuto che:

la legge elettorale e la riforma del Senato andranno a ledere profondamente i diritti costituzionali dei cittadini in quanto:

• il Senato della Repubblica non sarà più eletto direttamente dai cittadini (art. 58 della Costituzione) ma sarà ridotto ad un’assemblea di soli 100 senatori di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica e 95 (74 consiglieri regionali e 21 sindaci), scelti dai Consigli regionali (nei quali figurano molti politici indagati dalla magistratura ), con doppio incarico e immunità parlamentare;

• la legge elettorale (Italicum) ricalca, peggiorandolo, l’anticostituzionale Porcellum e disattende la sentenza della Consulta perché continua a negare il voto diretto dei cittadini ed il loro diritto ad esprimere senza vincoli le proprie preferenze (art. 1, 3, 48, 56, 58 della Costituzione). Tale legge, dunque, ripristina un Parlamento di nominati dai partiti e ripropone un sistema fortemente maggioritario, senza prevedere una soglia minima e con un altissimo premio di maggioranza.

Ritenuto inoltre che:

Il combinato disposto tra queste riforme, quella della legge elettorale e quella costituzionale:

• consegnerà un potere praticamente assoluto al partito o alla lista che, con solo il 40% dei voti, conquisterà il 55% dei seggi alla Camera dei Deputati (340 seggi) ed avrà una maggioranza tale da poter condizionare l'elezione del Presidente della Repubblica, dei giudici della Corte Costituzionale e dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, organi di garanzia e di controllo fondamentali per la vita della democrazia costituzionale;

• consegnerà, nel caso assai probabile in cui nessun partito o coalizione di partiti dovesse raggiungere il 40% dei voti, nel successivo turno di “ballottaggio”, la maggioranza assoluta dei seggi ad un solo partito, indipendentemente dai voti ottenuti al primo turno (che potrebbe anche rappresentare solo un 20% degli elettori) e dal numero dei votanti;

• comprimerà ulteriormente la “sovranità popolare” codificando e mortificando gli strumenti costituzionali di democrazia diretta, fra i quali il Referendum, tendendo ad innalzare il numero di firme necessario per richiederli.

Il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta a:

• esprimere la più ferma condanna nei confronti delle modifiche costituzionali poste in essere da questo Governo. Il Consiglio Comunale si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica alla salvaguardia della nostra Costituzione;

• ribadire che l’obiettivo della “stabilità del governo del paese e dell'efficienza dei processi decisionali nell'ambito parlamentare" non può "produrre un'alterazione profonda del principio di rappresentanza democratica, sul quale si fonda l’intera architettura dell’ordinamento costituzionale vigente" come ha scritto la Consulta nella sentenza n.1/2014;

• inoltrare il presente atto consiliare al Presidente della Camera dei deputati, al Presidente del Senato, ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato e all’Anci nazionale.

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