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“1° maggio per il lavoro e per un welfare di comunità” la nota di Modonesi

Articolo pubblicato il 2 Maggio 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Informazioni Aldo Sindaco
Il lavoro è il primo elemento di inclusione sociale delle persone, una leva di mobilità sociale e di benessere per una comunità. La buona e piena occupazione è un obiettivo da promuovere in ogni azione dell’Amministrazione comunale, partendo dalla promozione dell’attrattività del territorio verso nuove imprese.
Il Patto per il lavoro segna il paradigma con cui pianificare politiche e interventi pubblici e privati, grazie al confronto con le associazioni di categoria, i sindacati, Unife, la Camera di Commercio e le istituzioni.
Vogliamo fare di Ferrara un modello che coniughi per le aziende disponibilità di aree, poca burocrazia, bassa fiscalità, formazione al lavoro. Il focus su Ferrara prevede un progetto dedicato al welfare di comunità, al fine di diffonderne la cultura, confrontarsi sulla nuova ed emergente domanda di servizi da parte di una popolazione che ha un’aspettativa di vita sempre crescente, individuare azioni rivolte alle giovani generazioni quale fattore di attrattività del territorio e, infine, favorire la diffusione di un lessico condiviso tra pubblico, privato sociale e mondo imprenditoriale.
Puntiamo alla coprogettazione come paradigma per costruire le politiche sociali del territorio: mettere insieme i soggetti attivi e produttivi per costruire pazientemente relazioni e progetti di sviluppo e cambiamento per la popolazione e il territorio.
Questo modello deve essere capace di tutelare chi è disoccupato, giovani e over 50, chi non ha i requisiti per richiedere il reddito di cittadinanza e che le aziende faticano ad assumere: tirocini, apprendistati, formazione, esperienze e opportunità nuove di lavoro, affinché nessuno resti indietro.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani