Ho appreso per caso qualche giorno fa che il prossimo James Bond sarà interpretato da una donna di colore. Un rinnovamento non da poco, una bella svolta.
Possiamo quindi dire addio ad un personaggio che ha affascinato intere generazioni.
Attraente, sciupafemmine, certamente espressione di una visione un po’ maschilista che oggi si ritiene superata. Un personaggio che non riflette più la società in cui viviamo, un simbolo che viene sostituito con un altro simbolo, la donna che si appropria del ruolo dell’uomo.
Soltanto uno dei tanti esempi che dimostrano come l’esigenza imperante di oggi sembri essere quella di declinare al femminile tutto ciò che è maschile, cosicché niente possa più dirsi esclusivo dell’uno o dell’altro.
Certo si potrebbe pensare che sia solo un film, niente di così rilevante. Ma la diffusione di un messaggio tramite i mezzi di comunicazione di massa è forse l’ultimo stadio di un processo di cambiamento.
Ora il punto è capire se ci piace un cambiamento in cui le donne invece che ritagliarsi i propri spazi rispettando le proprie ed altrui peculiarità, ritengono di doversi affermare sostituendosi ad altro.
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Federica Mammina
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